IL RITORNO DI ACE64
Era notte. La casa silenziosa sembrava fare eco alla tensione che avevo addosso, mentre compivo una delicatissima operazione. Ormai ero parte del gruppo di Hacker della mia città, ero uno di loro, esperto nell'infiltrarmi nei sistemi altrui alla ricerca di sapere e del gusto di beffare ancora un amministratore di sistema, di essere stato più bravo di lui.
E anche stavolta ce l'avevo fatta. Ero riuscito ad avere accesso al sistema. Avevo di nuovo beffato il padrone.
Ce l'avevo fatta.
Ero riuscito ad entrare nel mio computer, anche se avevo avuto problemi a trovare il pulsante di accensione...
E fu mentre, spossato dalla fatica, mi godevo la finestra di Gestione Risorse aperta dopo tante difficoltà, che arrivò il segno. Qualcosa era successo, ed era inequivocabile. Era difficile da capire, era uno di quei segni che vanno interpretati con grande sapienza, con grande impegno, come solo in pochi sappiamo fare.
ACE64 stava bussando alla finestra della mia camera. E a giudicare dalla faccia incazzata, era pure un bel po’ che bussava ma io non l'avevo sentito...
Con un rapido giro di telefonate avvertii gli altri, sbagliando numero una volta sola. Il primo ad arrivare fu MRC.
“Ricky74 ma cosa è successo???”
“Entra e vedrai...” risposi.
“Se è ancora per farmi formattare i tuoi dischi…”
“No no, stavolta non è per quello, e nemmeno per accendere il monitor, giuro. Entra...”
La faccia stupita di MRC nel vedere ACE64 mezzo morto, sdraiato sul mio letto, mi faceva un pò impressione. MRC era un tipo dal sangue freddo, difficilmente si stupiva di qualcosa...
Dopo di lui arrivarono Simone e Napalm, e la pizza ai 4 formaggi che avevo ordinato quando avevo sbagliato numero, visto che non avevo il coraggio di dire che avevo sbagliato. Pagai il tipo e chiusi la porta.
Tornando in camera, trovai ACE64 sveglio che parlava con MRC, mente Napalm lo aiutava a stare in piedi.
“Ma che diavolo ci fai qui??? Non eri partito per Rimini???” si informavano i due.
“Ho finito ragazzi. È finita ma…”
“Ma cosa???”
“...Ma tornando a casa ho scoperto una cosa sconcertante. Guardate qua...”
Dalla tasca estrasse un dischetto, piuttosto malridotto. Simone lo afferrò, passandomelo: “Ricky74, guarda cosa c'è qui dentro...”
Afferrai il dischetto e tentai di infilarlo nel lettore. Poi ci riprovai. Dopo qualche tentativo trovai la direzione giusta.
“Che cavolo, questi lettori potrebbero farli che si girano da soli il disco nella direzione giusta...”
Mentre Simone boccheggiava dal ridere, Napalm tentava di saltarmi addosso mentre MRC e ACE64 lo tenevano. E in quel momento suonò ancora la porta.
“Scusate vado ad aprire, guardate voi questo dischetto...”
Era Amytek, con la sorella Veronika che alla notizia della presenza di ACE64 in città già andava in giro più spettinata del solito.
Accompagnai i nuovi arrivati in stanza, e trovai tutti intorno al mio computer, con delle facce stranissime...
“Ricky74, scusa...” mi disse MRC... “...ma Perché il tuo drive non legge i dischetti?”
“Non lo so...Eppure l'ho anche lavato per togliere lo sporco...”
Simone inizio a perdere sangue dal naso...
“Come??? Come sarebbe l'hai lavato???”
“Eh. L'ho messo in lavatrice, ma tranquillo: ho usato un programma per delicati...credo.”
Amytek propose di spostarsi nel suo scantinato, per leggere il dischetto. La proposta venne accolta positivamente, quindi Napalm smise di legnarmi con la mazza da baseball mentre MRC mi teneva.
Eravamo tutti seduti intorno al tavolo nella cantina di Amytek. ACE64 e Veronika non c'erano, ma chissà Perché nessuno faceva domande.
Simone stava spiegando a Amytek come funzionava il suo ultimo videogioco, e dietro di lui Napalm si stava già preparando, scrocchiandosi le dita delle mani mentre MRC tentava di farlo ragionare...
“Dovresti vedere quando selezioni le armate di artiglieria...Il cannone si solleva, tutto in 3d, mostrando la circuiteria...”
“E poi che succede?” chiese Amytek
“...Dopodiché il cannone ruota nella direzione del nemico e si accendono tutta una serie di spie sul pannello di comandi...”
“Si, ma poi che succede?”
Dietro, Napalm stava scegliendo tra la mazza da baseball e la spranga in metallo, mentre disperatamente MRC lo pregava “Non lo fare, Napalm, non lo fare...”
“...E dall'alto appare un puntatore laser che rappresenta il mir...”
“SI, MA POI CHE SUCCEDE???”
“...Eh...No, niente, non funziona ancora...”
La porta si aprì, ed entrarono ACE64 e Veronika. Nessuno disse niente. Solo Napalm, che provava gli effetti della caduta dei gravi lasciando cadere tutti i monitor di casa di Amytek in faccia a Simone mentre MRC lo teneva fermo a terra, si fermò un secondo per passare una spazzola ai due.
Ora eravamo tutti, e si poteva procedere all'analisi di quel dischetto. Napalm pulì il pavimento dai pezzi di monitor e da Simone, buttando tutto dalla finestra.
ACE64 ci spiegava: “Ho copiato su quel disco il contenuto di alcuni log di sistema del mio computer. Nessuno aveva la password di root, eppure sono stati effettuati molti login e copiati molti file sull'unita a disco.”
“E allora?” chiesi...
“Ricky74, questo è molto grave. Significa che qualcuno ha copiato su chissà quanti dischi i dati del mio computer, che contengono schiaccianti prove della nostra attività. Siamo tutti in pericolo!!!”
Simone precisò:” Tu, Ricky74, ovviamente, puoi stare tranquillo...”
“Perché” chiesi ancora...
“Perché ovviamente le tue attività sono nulle...”
“Non è vero!” protestai. “Ieri ho perfino collegato il modem al computer, anche se è stata dura inserire il cavo del modem dentro quella presa rotonda. Ma non ho dovuto nemmeno forzare tanto...”
MRC mi batté una mano sulla spalla e mi disse: “Ringrazia Dio che Napalm è impegnato a chiedere a Simone come mai non è di sotto dalla finestra...”
L'allarme fu lanciato da Simone. Telefonò a tutti allarmatissimo. Io arrivai velocemente a casa sua, e trovai lì MRC e Napalm, e subito dopo di me arrivarono Amytek e Veronika.
Mancava ACE64, e questo ci preoccupava. In fondo il primo bersaglio era stato lui. Poteva succedere di tutto.
Simone ci mostrò la mail che gli era arrivata. E mentre leggeva tutti noi fummo colti da attimi tremendi.
Era stato lui. Il Dalai Lamer. Di nuovo.
“Si, ho controllato. Non è uno scherzo, è davvero una mail di Darth Ayrtemo l'imperatore. Dice che ha in mano i log sottratti a ACE64, e che vuole 1 miliardo di eurozzi per non denunciarci...Maledetto”
MRC, col suo sangue freddo, parlò “Stiamo calmi. Qui c'è ancora qualcosa che non quadra. Ayrtemo non saprebbe nemmeno accenderlo il computer di ACE64, com'è possibile che abbia sottratto i log di sistema??? Qui ancora una volta c'è qualcun'altro che lo sta aiutando...”
TOC TOC.
Il silenzio scese nella stanza. Improvvisamente, come se una folata di vento l'avesse colpita, i capelli di Veronika si spettinarono tutti.
Era chiaramente ACE64.
“Amytek andò ad aprire, e lo sentimmo chiaramente esclamare “Ma come ti sei vestito???”
ACE64 entrò, e tutti rimanemmo a bocca aperta. Era vestito in mimetica, con gli anfibi, il fucile in mano e la faccia sporca di grasso.
MRC commentò: “Rimini ti ha fatto male, eh?”
“Non me ne parlare. Ho sentito la parola ALLARME e non sono riuscito a resistere...sigh...”
Napalm aggiornò velocemente ACE64 sulla situazione e gli fece vedere la mail.
“Cosa sono quei numeri in fondo?”
Era vero. Nessuno li aveva notati. In fondo alla mail c'era scritto:
“65 73 85 84 79”
Io me li segnai. Li avrei giocati al lotto. Sapevo che non avrei mai potuto vincere, ma dovevo giocare per dimostrarlo a me stesso...
Simone esclamò: “Potrebbe essere un messaggio in codice…”
Veronika si alzò in piedi di scatto...” Lo so io! Sono codici ASCII! So la tavola a memoria...A.…I.…Ehi, c'è scritto AIUTO!!!”
La televisione stava elencando le notizie del giorno. Distrattamente ascoltavo qualcosa su un incidente, mentre MRC e Amytek smanettavano sul portatile. Ormai erano giorni che tutti erano al lavoro per trovare una soluzione. Simone spiegava a Napalm la sua idea...
“...Secondo me possiamo farcela. Soprattutto se lasciate fare la parte grafica a me. Ho delle icone...”
“Ma funzionerà?”
Non riuscivo a credere alle mie orecchie.
“Beh...Con le icone 3d.…”
“Ma funzionerà???”
Non ci credevo. Non era possibile...
“Ti assicuro che…”
“FUNZIONERÀ SI O NO???”
No. Non era possibile.
“...Ehm...Credo di no...”
Non ci volevo credere.
MRC alzò lo sguardo e mi chiese: “Ricky74, cosa fai con quel foglietto in mano???”
“...Ho fatto...Ho fatto...”
Napalm smise di strozzare Simone, Amytek alzò gli occhi dal computer, perfino ACE64 e Veronika ricomparvero...
“...Cinquina...”
MRC insisteva: “Non ti fidi di me???”
“No ma a fidarmi mi fido...Però…”
“È l'unico modo che abbiamo per salvarci tutti...”
“Sì, ma...E se succede qualcosa? Voglio dire... È l'occasione della mia vita...”
“Ma vedrai che alla fine riavrai i tuoi soldi dalla prima all'ultimo euro...”
“Uhm...Non lo so...”
ACE64 prese il suo fucile e me lo puntò tra i denti...”
“Pensandoci bene, in fondo non è così rischioso…Va bene…”
Simone disse: “Possiamo un attimo ripassare la vostra idea?”
Amytek iniziò a spiegare...
“È semplice. Useremo i soldi vinti da Ricky74 per pagare il riscatto. Ovviamente sarà solo un modo per rintracciare la base di quel maledetto, tramite una microspia inserita nelle fascette che tengono i soldi.”
MRC continuò: “Quando avremo individuato la sua base, organizzeremo una spedizione per recuperare i soldi, i log sottratti e cacciare il Dalai Lamer”
Veronika aggiunse: “Ehi! Non ci dimentichiamo del messaggio di aiuto... Evidentemente li dentro c'è qualcuno che ha bisogno di aiuto...”
“Già... C'è anche questo mistero da svelare...”
Chissà Perché, in questo piano c'era qualcosa che non mi quadrava. Forse il fatto che si usavano i miei soldi c'entrava qualcosa, ma non capivo COSA fosse di preciso che non andava. In fondo, il ragionamento filava...
MRC annunciò: “Bene, direi che possiamo partire. Simone, prepara la mail da mandare a Ayrtemo e attendiamo il luogo della consegna del riscatto...”
ACE64 fermò la macchina vicino alla tabaccheria. Dallo specchietto vedevamo in lontananza la macchina di Amytek che ci seguiva a distanza.
Gli ordini di Ayrtemo erano di lasciare la borsa con il denaro innanzi alla tabaccheria ed allontanarsi. Decidemmo di non tentare cose strane, per non rischiare.
Napalm scese con la borsa in mano, e lentamente raggiunse la porta della tabaccheria. Li posò la borsa, si guardò un po’ in giro e tornò indietro.
Salendo di nuovo in macchina, disse “Non ho visto nessuno...chissà cos'ha in mente quel lamer...”
Dopo pochi secondi, capimmo.
Un cane arrivò correndo, afferrò coi denti la borsa e tornò indietro, prima che i nostri occhi increduli riuscirono a realizzare.
Io, con la testa fuori dal finestrino, esclamai: “Cavolo MRC, pensavo che quando dicevi che Ayrtemo era un cane dicessi solo per dire...”
Napalm non resistette e, tra le risate di Simone, tirò su il finestrino. Ovviamente il mio.
La macchina di Amytek ci raggiunse. Passandoci accanto, Veronika ci fece segno di seguirli, mentre seguiva il segnale sul suo portatile. Grazie alla microspia, infatti, riuscivamo a seguire il segnale e a sapere dove il cane si dirigeva. E non ci fu stupore nel vedere di nuovo il vecchio magazzino di tabacchi comparire all'orizzonte...
Il cane saltò da una finestra ed entrò evitando l'ingresso principale. Decidemmo di seguirlo. Arrivammo velocemente appena sotto la finestra.
MRC prese la parola: “Ci divideremo...Io, Amytek, ACE64 e Veronika andremo ad ispezionare i piani superiori, mentre Napalm, Simone e Ricky74 andranno nel sotterraneo. Quando troverete qualcosa...”
Una voce tuonò alle nostre spalle “FERMI DOVE SIETE...”
Prima ancora di capire chi fosse, vedemmo Veronika scattare in avanti urlando “MIEI!”, per realizzare solo dopo aver visto i biondi capelli delle guardie Walter68 e Andrea71 dopo aver sentito i grugniti di ACE64, che dalla rabbia prese Simone e lo gettò dentro la finestra.
MRC continuò: “Quando saremo dentro comunicheremo con questi walkie-talkie. Se qualcuno trova qualcosa, avvisi gli altri prima di intervenire, ok?”
“Ok” rispose Simone.
Napalm si avvicinò a Simone e gli disse: “Ma non eri volato nella finestra?”
“Mmmh... Vabbè, ormai...”
Camminavamo nei sotterranei mentre l'umidita ci assaliva. Simone stava avanti reggendo la torcia, io e Napalm camminavamo dietro. Mentre percorrevamo il corridoio, guardavo con curiosità quelle scatole nere piene di LED in cui convergevano tutti quei fili...
“Ma che diavolo sono questi così?” chiesi infine.
Napalm rispose: “Sono router, lamerone. Servono a smistare i pacchetti di rete spediti...”
“Eh...Immagino. Meglio farsele da soli queste cose, se ti fidi delle poste è la fine...”
La voce di MRC alla radio risuonò cupa nel corridoio...
“Nei sotterranei tutto ok?”
Simone, guardando Napalm che tentava di impiccarmi con dei cavi di rete, rispose:
“Tutto come al solito, MRC... Trovato niente?”
“Noi no. Qui è tutto vuoto. Voi?
“Ci manca solo la parte est. Ma mi sembra buia...Comunque ci andiamo”
“Ok noi qui abbiamo finito. Vi raggiungiamo. Chiudo.”
Svoltammo l'angolo.
La scena era raccapricciante.
C'erano Oddi e Fava, con le mani su una tastiera e lo sguardo fisso sul monitor. Erano sudati, i loro sguardi erano completamente vuoti.
Intorno, decine di monitor puntati verso di loro. Spenti.
Alzarono lo sguardo. Ci videro. E i loro occhi tornarono ad avere un'espressione umana. Una precisa espressione. Quella della paura.
“A…A.…Aiuto…”
Rimanemmo congelati. Simone fece un passo in avanti. E successe.
“Vi avevo avvertito, il prezzo del tradimento è la morte! AH! AH!”
La voce veniva gelida dall'alto, probabilmente da qualche microfono...
I 2 furono colti dal terrore... “No, ti preghiamo...Non abbiamo fatto niente...”
I monitor si accesero. Simone e Napalm, capendo al volo, si girarono di spalle, appena in tempo per essere investiti dalle schermate piene delle intelligenti osservazioni di Ayrtemo, che sembravano avere quell'effetto devastante su quasi tutti. Ovviamente non su di me, io ero un gradino più su...
Lo spettacolo fu raccapricciante. I 2 urlarono, e caddero a terra perdendo sangue dal naso...Contemporaneamente un allarme risuonò per tutta la fabbrica, e da dietro iniziarono a sentirsi le voci di MRC e Amytek che si avvicinavano. Appena arrivati sulla scena, iniziarono ad urlarmi da lontano qualcosa, indicando il computer...
“Ricky74, prendi quei dischetti!!!”
Eh, la pigrizia. Non potevano farlo loro? Sempre a me questi lavori.
Con calma mi avvicinai, leggendo ogni tanto qualcosa dal monitor, trovando quelle frasi molto interessanti, e ripromettendomi prima o poi di verificarne qualcuna, soprattutto quella sul tenere più in alto il modem per velocizzare il download...E presi i dischetti.
Tornai lentamente verso i miei amici. E subito Napalm afferrò con una mano i dischi e con l'altra me, e tutti iniziammo a correre fuori. Appena usciti dalla finestra, trovammo Veronika, seduta vicino alle guardie seminude stordite a terra, che si pettinava. ACE64, con un grugnito, entrò in macchina. Anche gli altri salirono, e partimmo a razzo con i nostri mezzi lontano dalla fabbrica in fiamme...Non capivo Perché in fiamme ma immaginavo che per qualche motivo dovesse finire così, ma proprio non riuscivo ad afferrare...
Il pericolo era sventato. Ace64 era di nuovo con noi. Veronika finalmente girava di nuovo spettinata.
Era tutto di nuovo perfetto. Ed ero felice.
Potevo di nuovo dedicarmi a tentare di accendere il mio computer.
Anche se c'era quella nota stonata, qualcosa che non riuscivo a ricordare...
Accesi la televisione. C'era il telegiornale.
Stavano dando i numeri del lotto.
...
Il lotto...
...
Ecco cos'era...
La sfiga era ancora con me.